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mercoledì 21 maggio 2008

Letteratura divertente

Sembra quasi un ossimoro (in questo caso, due parole che dicono una il contrario dell'altra).

Eppure esiste, in Italia, una letteratura divertente. Non solo quella lontana del tempo e considerata minore, dall'Ariosto in poi, che può essere difficile da leggere oggi perché la lingua è cambiata (almeno un po'). Esiste anche una letteratura italiana recente (del novecento) divertente. Achille Campanile, per fare un nome (ad esempio Gli asparagi e l'immortalità dell'anima, Vite di uomini illustri, Il povero Piero). O Ermanno Cavazzoni (es. Vite brevi di idioti).

La letteratura divertente esiste, ma non viene insegnata a scuola (ai miei tempi, negli anni settanta, non veniva neppure citata), né data da bere in televisione. L'unica è il passaparola.

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