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giovedì 24 dicembre 2009

Contesto, requisiti, architettura

Tra i rischi che impattano sulle architetture software due sono particolarmente rilevanti:
  • la definizione dei confini del sistema (cioè del contesto, delle relazioni del sistema con altri sistemi esterni)
  • la vaghezza o la mancata definizione dei requisiti non funzionali
Learning from Failure, Part 1: Scoping and Requirements Woes , di Frank Buschmann, su IEEE Software nov/dec 2009.

Self-Management dei gruppi di lavoro

"The basic work unit in innovative software organizations is the team rather than the individual."

Uno studio relativo ai problemi che incontrano i gruppi di lavoro auto-organizzati nell'ambito dello sviluppo software, effettuato su 5 gruppi di lavoro in 3 organizzazioni, per la durata di tre anni, da un gruppo di ricercatori norvegesi.

Lo studio si è concentrato sia su problemi ingenerati all'interno dei gruppi di lavoro, sia su problemi derivanti dalla cultura e dai comportamenti organizzativi.

Alcune raccomandazioni conclusive:
  • Formare le persone anche su temi non strettamente legati al loro ruolo
  • Collocare il gruppo in un'unica stanza
  • Valorizzare i generalisti
  • Far crescere la fiducia e la responsabilizzaazione
  • Assegnare le persone a un solo progetto per volta.
Overcoming Barriers to Self-Management in Software Team, in IEEE Software, nov/dec 2009.

Documentazione agile

"In other engineering disciplines, the need to produce design documentation is considered de rigeur, a sometimes unpleasant but necessary chore for the sake of higher good. [...]

The primary consumers of design documentation are those who are responsible for maintaining and evolving the system.

[...] we need design documentation at a higher level of abstraction, stripped of unnecessary technological detail and closely coupled to application concepts and requirements. These should incorporate design rationale, including descriptions
of rejected design alternatives. These are, in fact, architectural specifications: technology-independent descriptions of the higher-level structure and behavior of systems along with key design principles."

Bran Selic, Agile Documentation, Anyone?, in IEEE Software, nov/dec 2009.

Scratch: programmazione per bambini

Scratch è un linguaggio di programmazione pensato per i bambini.

Per chi lo usa (anche per gli adulti), è molto divertente, e permette di fare un sacco di cose interessanti.

Dal punto di vista tecnico è potente: il MIT (Massachusetts Institute of Technology) Media Lab ha realizzato un eccellente linguaggio didattico.

Su Communications of the ACM, novembre 2009, un articolo di presentazione da parte degli autori (scaricabile ma a pagamento per i non soci ACM).

Altri articoli su Scratch (gratis).

Silos nei sistemi IT bancari

http://www.economist.com/businessfinance/displaystory.cfm?story_id=15016132

La mancata integrazione degli applicativi ha creato e continuerà a creare problemi per le banche.

mercoledì 9 dicembre 2009

Un mondo di hit

The Economist, November 28th 2009: A world of hits

" “Both the hits and the tail are doing well,” says Jeff Bewkes, the head of Time Warner, an American media giant. Audiences are at once fragmenting into niches and consolidating around blockbusters. Of course, media consumption has not risen much over the years, so something must be losing out. That something is the almost but not quite popular content that occupies the middle ground between blockbusters and niches. The stuff that people used to watch or listen to largely because there was little else on is increasingly being ignored. [...].

Perhaps the best explanation of why this might be so was offered in 1963. In “Formal Theories of Mass Behaviour”, William McPhee noted that a disproportionate share of the audience for a hit was made up of people who consumed few products of that type. (Many other studies have since reached the same conclusion.) A lot of the people who read a bestselling novel, for example, do not read much other fiction. By contrast, the audience for an obscure novel is largely composed of people who read a lot. That means the least popular books are judged by people who have the highest standards, while the most popular are judged by people who literally do not know any better. An American who read just one book this year was disproportionately likely to have read “The Lost Symbol”, by Dan Brown. He almost certainly liked it."

lunedì 23 novembre 2009

Requisiti legati al luogo fisico

"The application shall display a local street map at all times".

Alcune implicazioni legate ai requisiti nell'uso di sistemi mobili. Neil Maiden, su IEEE Software September/October 2009.

Software sviluppato dagli utenti

La distinzione tra utenti e sviluppatori software sta rapidamente svanendo, scrivono Gerhard Fischer, Kumiyo Nakakoji e Yunwen Ye su IEEE Software, September/October 2009.

"Crediamo che gli esperti di dominio, cioè coloro che hanno i problemi, debbano farsi carico di svilupparsi il software che serve loro. [...]

The World Wide Web’s short history provides convincing evidence of the quick dissolution of the sharp distinction of design and use. In the Web’s
first decade, a clear separation between developers and users was predominant, in which users used whatever professional Web developers gave them.
As we enter the Web 2.0 era, we’re witnessing a much richer ecology of user participation. Users now also participate in various development activities
that continuously evolve Web applications through adoption, adaptation, appropriation, and mashing-up of existing Web systems."

Spam: quanti ci cascano

Non è semplice sapere quanti cadono vittima dello spam. Gli spammer non lo dicono, ma se continuano a mandare messaggi non richiesti evidentemente lo spam funziona.
Un esperimento di simulazione di spamming, finanziato dal governo USA, ha fornito per la prima volta alcune risposte statisticamente significative.

Good-bye ai DBMS relazionali?

Michael Stonebracker: The End of a DBMS Era (Might Be Upon Us).

Stonebracker è uno dei nomi storici del settore dati. Secondo lui, i DBMS relazionali attualmente leader di mercato sono pronti per la pensione, in quanto inadeguati a fornire le prestazioni necessarie a diverse tipologie innovative di sistemi, come data warehouse, OLTP, applicazioni scientifiche, motori di ricerca. Per ogni ambito esistono altre soluzioni che forniscono prestazioni migliori.

"Potreste chiedervi, 'e se per me le prestazioni non sono una fonte di preoccupazione?'. Risposta: Usate i DBMS relazionali open source. Sono maturi, affidabili, e soprattutto gratis".

venerdì 25 settembre 2009

Una certa controtendenza all'outsourcing

"[There is a] heightened awareness of the risks of subcontracting. Toy companies and pet-food firms alike have found that their brands can be tainted if their suppliers (notably, from China) turn out shoddy goods. Big industrial companies have learned that their production cycles can be disruptted if contractors are not up to the mark."

The Economist, August 29th 2009

Review architetturali

Un survey sui modi in cui vengono effettuate le revisioni architetturali nelle aziende:
Muhammad Ali Babar, Ian Gorton: "Software Architecture Review: The State of Practice", in IEEE Computer, 07/2009.

Alcuni risultati. Per lo più, le revisioni architetturali:
  • avvengono in modo informale e non sistematico
  • non vedono coinvolti esperti esterni all'organizzazione
  • vengono svolte solo nelle fasi iniziali dei progetti, non durante la realizzazione effettiva

Modello Metropoli

Proposto da Rick Kazman e Hong-Mei Chen, come modello di sviluppo software distinto rispetto ai modelli waterfall, evolutivo ed agile.

Il modello Metropoli è adatto a progetti di sviluppo di sistemi "crowdsourced", cioè quelli in cui il ruolo del contributo di volontari è fondamentale. Due categorie principali:
  • prodotti open source, come Linux, Apache, Firefox, ecc.
  • "community-based service systems", come Wikipedia, YouTube, Facebook, ecc.
Per entrambe queste categorie di sistemi, esiste una distinzione rigorosa tra l'evoluzione del kernel e l'evoluzione delle altre parti più periferiche, che si articola in gestioni dei requisiti e delle scelte architetturali da effettuare su due piani distinti.

"The Metropolis Model. A New Logic for Development of Crowdsourced Systems", in Communications of the ACM, 07/2009.

Non tutti i videogame rintronano

"A growing number of researchers - and an expanding body of evidence - indicate that joysticks can go a long way toward building smarter children with better reasoning skills.
Games such as Sim City, Civilization, Railroad Tycoon, and Age of Mythology extend beyond the flat earth of rote memorization and teach decision-making and analytical skills in immersive, virtual environments that resemble the real world."

Samuel Greengard, "Are We Losing Our Ability to Think Critically?", in Communications of the ACM, 07/2009.

One Laptop Per Child, un bicchiere mezzo ...

L'iniziativa One Laptop Per Child (OLPC), lanciata nel 2005, mirava a fornire entro due anni 150 milioni di PC a basso costo ai bambini del terzo mondo.

I risultati effettivi sono stati molto inferiori, per due motivi principali:
Si è sottostimato quanto sia importante la conoscenza delle diverse realtà sociali e politiche di ogni singolo paese per l'effettiva diffusione degli strumenti tecnologici. I governi non sono tutti uguali, e vanno tenuti in considerazione il punto di vista delle associazioni di insegnanti, dei sindacati, ecc.
L'industria IT si è sentita minacciata dalla promessa di PC a basso prezzo (inferiori a 100 dollari, era l'obiettivo) al di fuori del propro controllo, e ha reagito con proposte alternative come il Classmate di Intel, e la nuova categoria dei Netbook.

"So rather than distributing millions of laptops to poor children itself, OLPC has motivated the PC industry to develop lower-cost, education-oriented PCs, providing developing countries with low-cost computing options directly in competition with OLPC's own innovation. In that sense, OLPC's apparent failure may be a step toward broader success in providing a new tool for children in developing countries. However, it is also clear that the PC industry cannot profitably reach millions of the poorest children, so the OLPC objectives might never be achieved through the commercial market alone."

L'analisi sullo stato dell'iniziativa OLPC è stata pubblicata da Kennet Kramer, Jason Dedrick e Prakul Sharma in Communications of the ACM, 06/2009.

Free Software e Open Source

Anche se quasi sempre i prodotti "open source" sono disponibili gratuitamente, si tratta di due filosofie ben distinte. Lo ribadisce Richard Stallman, padre della Open Software Foundation, in "Why 'Open Source' Misses the Point of Free Software", in Communications of the ACM, 06/2009.

"Nearly all open source software is free software; the two terms describe almost the same category of software. But they stand for views based on fundamentally different values. Open source is a development methodology; free software is a social movement. For the free software movement, free software is an ethical imperative, because only free software respects the users' freedom."

Non solo computare

Peter J. Denning: Beyond Computational Thinking, in Communications of the ACM, 06/2009

Per Denning, ex presidente dell'ACM, la vecchia definizione di computer science come "lo studio dei fenomeni relativi ai computer", che risale al 1970, va sostituita con "lo studio dei processi di informazione, naturali e artificiali".

Lean Primer

Una introduzione sintetica ed efficace al pensiero "lean", di Craig Larman e Bas Vodde.

Jacobson su UML

Ivar Jacobson (uno dei padri di UML): Taking the temperature of UML

"After all, UML was only a notation, not a silver bullet [...] Today the world looks upon UML with a more balanced perspective. UML is not the ”silver bullet” it was sold as ten years ago. Nor is it as bad as academicians, agilistas and competitors claimed five years ago. Used appropriately it is a practical tool for raising the level of abstraction on software from the level of code to the level of the overall system."

Software Engineering sorpassato?

Software Engineering: An Idea Whose Time Has Come and Gone?
Tom DeMarco, IEEE Software, July/August 2009

Quanto è importante, quanto decisivo il ruolo delle metriche e dei sistemi di controllo per il successo di un progetto? DeMarco rianalizza uno dei suoi testi più influenti, Controlling Software Projects, del 1982, e ne critica l'impostazione globale.

"The book for me is a curious combination of generally true things written on every page but combined into an overall message that’s wrong.
It’s as though the book’s young author had never met a metric he didn’t like. The book’s deep message seems to be, metrics are good, more would be better, and most would be best. [...]

I’m gradually coming to the conclusion that software engineering is an idea whose time has come and gone. I still believe it makes excellent sense to engineer software. But that isn’t exactly what software engineering has come to mean. The term encompasses a specific set of disciplines including defined process, inspections and walkthroughs, requirements engineering, traceability matrices, metrics, precise quality control, rigorous planning and tracking, and coding and documentation standards. All these strive for consistency of practice and predictability.
Consistency and predictability are still desirable, but they haven’t ever been the most important things."

Erodoto: divisione del lavoro in medicina (antico Egitto)

Erodoto, Storie (libro II, 84)

"L'arte della medicina è da loro [Egiziani] divisa nel modo seguente: ognuno è medico di una sola malattia e non di più. Ogni luogo perciò è pieno di medici, perché ci sono i medici degli occhi, quelli della testa, dei denti, quelli delle malattie intestinali e quelli delle malattie incerte."

lunedì 27 luglio 2009

Mari sul design

Un libro di Enzo Mari sul design:
Lezioni di disegno. Storie di risme di carta, draghi e struzzi in cattedra. Rizzoli 2008.

Il design (architettura, ma molti spunti sono trasferibili al software), la formazione al design, la società. Scritto e disegnato a mano, con intrecciarsi sapiente di testo corsivo e disegni.

venerdì 10 luglio 2009

Etica del software

Un numero speciale di IEEE Computer, June 2009, sugli aspetti etici della produzione di software.

Tra gli articoli, "The public is the priority: making decisions using the Software Engineering Code of Ethics", di Donald Gotterbarn e Keith W. Miller, che spiega come si può e si deve usare il Codice Etico di Sviluppo Software di ACM e IEEE Computer Society, del quale potete trovare qui la versione italiana.

Al prezzo più basso

Nelle gare d'appalto, spesso vince il fornitore che offre il prezzo più basso. E cominciano i guai, dato che "offerte e stime troppo basse sono spesso indicative di una scarsa competenza".

"How to avoid selecting bids based on overoptimistic cost estimates", è un articolo di Magne Jorgensen, pubblicato su IEEE Software May/June 2009.
L'articolo riporta i risultati di una serie di studi e sondaggi, e offre una serie di raccomandazioni utili per il processo di selezione.

Come rompere il software

How to break software. A Practical Guide to Testing, di James A. Whittaker, Addison-Wesley 2002.
Poca teoria, tanta pratica, suggerimenti concreti, anche un CD con tool per simulare problemi (poca memoria, connessioni interrotte, hardware mal funzionante...) nell'ambiente che ospita le applicazioni da testare. Testo utile e ben scritto.

Software per il sociale

Negli Usa, da anni, la computer science ha perso attrattiva per i giovani come oggetto di studio universitario. Per renderla più attraente, sostiene Michael Buckley, professore a Buffalo, è necessario che i problemi informatici trattati durante la formazione universitaria (casi studio, esercizi) contribuiscano a risolvere problemi sociali.

Michael Buckley: Computing as Social Science, Communication of the ACM, April 2009.

Fucine di software

Le Software Forges (fucine di software) sono ambienti collaborativi nati per lo sviluppo e la diffusione di software open source, il più famoso dei quali è probabilmente SourceForge. Negli ultimi anni, l'esperienza ha avuto un progressivo allargamento anche agli ambiti aziendali, con la creazione di fucine di software all'interno di singole organizzazioni.
Dirk Riehle e altri suoi colleghi di SAP spiegano su IEEE Software March/April 2009 le caratteristiche della fucina interna di SAP e fanno alcuni confronti con quelle, sempre interne, di IBM, HP e Microsoft.

Tracciabilità multimediale dei requisiti

I requisiti si possono scoprire in molti modi. Anche con registratori e videocamere, ormai presenti in diversi telefoni cellulari. Come gestire la tracciabilità, quando la fonte documentale del requisito è un audio o un video?

Il tema è oggetto di un articolo di Olly Gotel e Stephen Morris, "More than Just 'Lost in Translation'", su IEEE Software March/April 2009.

giovedì 4 giugno 2009

Sull'Italia attuale

"If a nation expects to be ignorant and free, in a state of civilization, it expects what never was and never will be."
Thomas Jefferson

Software Embedded: dati

"Il mercato mondiale per i sistemi embedded è di circa 160 miliardi di euro, con una crescita annuale del 9 per cento.
[...]
Le nuove auto hanno attualmente da 20 a 70 control unit, con più di 100 milioni di linee di codice [...]".

L'articolo, di Christof Ebert e Capers Jones su IEEE Computer di aprile 2009, è ricco di dati utili per la comprensione delle specificità e del peso economico della "nicchia" dell'embedded nel contesto del mercato software globale: "Embedded Software: Facts, Figures, and Future".

sabato 23 maggio 2009

Giochi per educare gli informatici

"Puzzling Problems in Computer Engineering", un articolo di Behrooz Parhami su IEEE Computer, marzo 2009.

Una serie di giochi-problemi messi a punto dall'University of California, Santa Barbara. L'articolo è a pagamento, ma l'autore ha pubblicato un sito web da cui i giochi-problemi possono essere scaricati gratuitamente.

Accreditare i software engineer?

"Licensing Software Engineers?" è un articolo di Philippe Krutchen su IEEE Software, nov/dec 2008.

Krutchen parte citando Dilbert di Scott Adams: "The goal of a software engineer is to retire without having caused any major catastrophe", e argomenta in modo convincente in favore di una qualche forma di accreditamento per chi progetta sistemi critici.

Afferma tra l'altro: "Accreditare i software engineer non c'entra nulla con l'escludere qualcuno dallo sviluppo software. Solo alcuni devono mettere la firma su un progetto di software critico, che può causare la morte di persone. Non tutti quelli che lavorano in un ospedale devono essere dottori ."

venerdì 22 maggio 2009

Organizzazione e qualità del software

La complessità dell'organizzazione coinvolta nello sviluppo software potrebbe essere il fattore più importante per prevedere la qualità del software stesso.

Uno studio empirico condotto da due ricercatori Microsoft e da Victor Basili (Università del Maryland) definisce otto misure relative alla struttura organizzativa, e le applica su dati provenienti dal progetto di Windows Vista.

Secondo lo studio, le misure sulla struttura organizzativa costituiscono un indicatore affidabile per prevedere la qualità del software. Più affidabile di altri indicatori che vengono usati comunemente, come il numero di difetti pre-release, il numero di dipendenze, la complessità ciclomatica, il numero di modifiche in corso d'opera.

TED in italiano

TED (Technology Entertainment Design) è un ciclo di conferenze internazionali molto interessante.

La durata massima di ogni conferenza è di 20 minuti, e i relatori ed i temi affrontati sono eccellenti.

Ora alcune delle conferenze sono state sottotitolate in italiano, e vale la pena godersele.

domenica 19 aprile 2009

I bambini imparano da soli

Un video che mi ha colpito. Un computer collegato a internet messo a disposizione di bambini in remoti villaggi indiani, senza insegnanti, per bambini che non conoscevano l'inglese. E i risultati.

Su TED, la presentazione di Sugata Mitra.

sabato 4 aprile 2009

Hardware/Software Codesign

An adaptive hardware/software codesign model enables consumer electronics companies to reduce production cost and maximize profits by progressively modifying codesign options over the life cycle.

A Survival Kit: Adaptive Hardware/Software Codesign Life-Cycle Model, di Dong-hyun Lee e altri, su IEEE Computer, febbraio 2009.

24-Hour Knowledge Factory

Tre turni: uno in Africa o Europa, uno in Asia, uno in America.

Tutti lavorano di giorno, alla luce del sole (anche con benefici per la salute, dato che lavorare di notte aumenta i rischi di cancro al seno e alla prostata).

L'articolo è di Amar Gupta, su IEEE Computer di gennaio 2009.

martedì 10 marzo 2009

Product Owner

Il Product Owner è uno dei ruoli principali di Scrum, uno dei processi agili più diffusi.
In italiano, lo si può tradurre come "proprietario del prodotto", o "responsabile del prodotto".

Dal punto di vista di chi sviluppa software, corrisponde in linea di massima al ruolo di "committente", cioè di chi ha la responsabilità di decidere i requisiti da soddisfare, le priorità di realizzazione, l'accettabilità dei risultati forniti dagli sviluppatori.

Certamente è il ruolo più importante per il successo di un prodotto, di un sistema. Ma è arduo da svolgere, perché non esiste un percorso formativo per diventare Product Owner, e può capitare che il ruolo non sia riconosciuto in termini di autorità e responsabilità all'interno delle organizzazioni.

Sul ruolo di Product Owner, uno scritto interessante di Jeff Patton.

sabato 28 febbraio 2009

Il (software) design come fatto sociale

Richard Gabriel è uno dei leader storici della comunità dei software design pattern.

Ha pubblicato da poco uno scritto interessante, Designed as Designer, in cui affronta la tesi romantica della creazione di un design (di un'architettura) come espressione totalmente autonoma di un'individualità. Non è certo il primo a smontare la creatività romantica, ma la sua argomentazione è supportata da esempi illuminanti.

Gabriel evidenzia come ogni design (di un edificio, di una poesia, di un software) sia il frutto di due relazioni:
  • del designer con altri designer, e più in generale con altre persone (collaboratori, revisori, ecc.)
  • del designer con il materiale trattato, che condiziona e influenza ogni scelta di design
Il design non è la semplice implementazione nella materia di una creazione già avvenuta nella testa del progettista, ma un graduale e progressivo processo di lavoro in cui le due relazioni (con la materia, e con le opinioni e i prodotti di altre persone) prendono forma.

Lo sviluppo sw è un fatto sociale, più che tecnologico

"As we realize that software development is often more about people - collaboration, communication, and coordination - than technology, developing 'soft skills' such as meeting-management techniques is becoming more important".

Nell'articolo "When Robert Rules", su IEEE Software Jan/Feb 2009, Philippe Krutchen segnala un metodo di gestione delle riunioni pubblicato nel 1896 da un generale USA, Henry M. Robert, e ancora utile oggi, le Robert's Rules of Order.

venerdì 6 febbraio 2009

Evolutionary System Development

Un articolo di Peter Denning, Chris Gunderson e Rick Hayes-Roth, tre esperti IT di lungo corso che lavorano attualmente per la US Navy, la marina statunitense, segna a mio avviso una tappa importante nel percorso verso la piena affermazione dei processi agili.

"The software engineering community has hotly debated preplanned versus agile processes. After a while they reached a truce where they agreed that preplanning is best for large systems
where reliability and risk-avoidance are prime concerns, and agile is best for small to medium systems where adaptability and user friendliness are prime concerns.
We challenge that conclusion. Preplanning is ceasing to be a viable option for large systems. [...]

Whereas preplanned development seeks to avoid risks, evolutionary development mimics nature and embraces risks. The developers purposely expose emerging systems to risks to see how they fail, and then they build better system variants. It is better to seek risk out
and learn how to survive it. [...]
All the evidence says that that evolutionary processes works for systems large and small, and that risk seeking is the fastest route to fitness. There is too much at stake to continue to allow us to be locked into a process that does not work."

L'articolo è stato pubblicato nel numero di dicembre 2008 di Communications of the ACM.

mercoledì 4 febbraio 2009

Comunità di contenuti

Un articolo di Wojciech Cellary, universitario di Poznan, "Content Communities on the Internet", confronta le comunità territoriali (le relazioni che si stabiliscono nel luogo in cui si risiede) con le comunità che si formano su internet in merito ad uno specifico argomento (ad esempio gli appassionati della Fiat 500, o le persone interessate agli standard ISO9000).

L'analisi comparativa fa emergere alcuni aspetti interessanti, tra cui:
  • nelle comunità di contenuti, il fatto che le relazioni si stabiliscano su un unico argomento porta naturalmente ad una radicalizzazione delle posizioni
  • affinché la comunità di contenuti si sviluppi in modo positivo, la partecipazione non deve essere anonima.
L'articolo è apparso su IEEE Computer, November 2008.

Libro su BPMN

Scritto da Stephen White (il coordinatore del gruppo di lavoro che ha prodotto e fa evolvere lo standard) con la collaborazione di Derek Myers: BPMN Modeling and Reference Guide, Future Strategies 2008.

BPMN (Business Process Modeling Notation) è lo standard per la rappresentazione dei processi di business, gestito dall'Object Management Group (OMG).

Il libro non aggiunge nulla a quanto contenuto nella specifica ufficiale OMG, scaricabile gratuitamente - ma è organizzato e scritto in un modo più comprensibile. Alcuni esempi sono diversi rispetto a quelli presenti nella specifica ufficiale - in altri casi, gli esempi sono identici.

Si poteva fare di meglio, dato il livello di competenza degli autori, ma il libro costituisce comunque un'utile introduzione all'argomento.

giovedì 29 gennaio 2009

PMBOK 4

Nuova edizione del Project Management Book of Knowledge (PMBOK), la quarta, uscita il 31-12-2008.

Il Project Management Institute (PMI) ha pubblicato un contemporaneo aggiornamento anche di altri tre propri standard:
  • Organizational Project Management Maturity Model (OPM3)
  • Program Management
  • Portfolio Management
Un aspetto di cronaca: il prezzo praticato dal PMI ai propri soci per acquistare lo standard è superiore a quello praticato da Amazon.

Le migliori scuole del Piemonte

Classifica delle scuole medie superiori del Piemonte, compilata dalla Fondazione Agnelli.

Magari le singole collocazioni sono discutibili. Magari sono discutibili anche i criteri di valutazione.

Ma è comunque un grosso passo avanti il fatto che si pensi a rendere esplicita, pubblicamente confrontabile e discutibile, la domanda che genitori e studenti si fanno, da sempre, su quali siano le scuole più affidabili.

Da notare la collocazione in graduatoria delle scuole private, giù giù giù.

martedì 6 gennaio 2009

Fare attenzione, sempre più difficile

Email, SMS, Facebook, ... se non si è disciplinati, gli stimoli che ci distraggono ci possono risucchiare.

La capacità di lavorare, di progredire, di ottenere risultati si basa sulla concentrazione, sul prestare attenzione. Ma ogni fonte informativa ed ogni canale di comunicazione si ripromettono di ottenere, sia pure per poco, la nostra attenzione. Di distrarci dal nostro focus.

Questo articolo di Mike Elgan lo spiega bene. Sei ore di lavoro concentrato ottengono ben di più di dodici ore di lavoro inframmezzato da email, telefonate, sms, navigazioni web, ecc.